La sicurezza sismica degli ospedali

Fonte: Ministero della Salute

Premessa

I recenti eventi sismici hanno testimoniato ancora una volta l’importanza dell’involucro edilizio, quale strumento che ci consenta in definitiva di salvare vite umane, a cominciare da coloro che vivono nelle stesse abitazioni colpite dal sisma. La Nuova Normativa Antisismica va (finalmente) con decisione verso questa direzione, e bisogna riconoscere al Legislatore che questa Normativa è dotata (ed ha dotato gli utenti) di strumenti che, se usati nel modo corretto, consentiranno in futuro realmente di salvare molte vite umane. In quest’ottica, l’Edificio Pubblico, o forse usando un termine più aggiornato, l’edificio pubblico avente importanza strategica, deve essere necessariamente un luogo sicuro, sia per le aspettative che tradizionalmente infonde nell’utenza, sia per la reale necessità di disporre di un “rifugio” nel senso più largo del termine, in caso di concreta necessità. Tra le iniziative degli Enti Pubblici, sensibilizzati sul delicato argomento della sicurezza sismica, ritengo che una particolare menzione meriti il Ministero della Salute, che sin da tempi “non sospetti” e prima ancora dei tragici eventi sismici che hanno ispirato la Nuova Normativa del 2003, con iniziative concrete ed efficaci, si è adoperato per raggiungere traguardi importanti per la sicurezza di un luogo ritenuto nell’immaginario collettivo, come il migliore “ispiratore di sicurezza” in assoluto, ossia l’Ospedale. L’Ospedale dunque come luogo non solo per curare e soccorrere, ma anche come luogo “sicuro”, in senso reale, del termine. Desideravo pertanto ringraziare il Ministero del Salute, (Dipartimento della Prevenzione e Comunicazione, Direzione Generale Comunicazione e Relazioni Istituzionali) che ha autorizzato la pubblicazione dello stralcio testuale che segue. Il testo è tratto dal sito stesso del Ministero della Salute, e ho deciso con entusiasmo di pubblicarlo su questo sito, per rendere quanto più possibile di pubblico dominio tali iniziative sicuramente meritevoli di lode, sia per l’utilità di quanto sin qui realizzato, che per il senso di sicurezza e fiducia nelle istituzione che il cittadino può trarre dalla lettura del testo stesso.
Grazie ancora al Ministero della Salute.
Geom. Andrea Fava


Ospedale e sisma

(fonte Ministero della Salute)
Tra gli edifici pubblici, gli ospedali rivestono un ruolo strategico in caso di calamità, in quanto sono chiamati a svolgere un’importantissima funzione di soccorso alla popolazione, garantendo l’efficace continuazione delle prime operazioni di pronto intervento sanitario avviate sul campo.
All’ospedale, sede tra le più esposte e sensibili in quanto affollata da migliaia di persone aventi capacità reattive diversissime, viene quindi richiesto non solo di resistere senza danni eccessivi alla forza d’urto del sisma, ma anche di continuare a offrire sufficienti livelli di assistenza sanitaria.
Ciò significa che si deve porre una particolare attenzione non solo agli elementi portanti, ma anche a quelli non strutturali e impiantistici, oltre che alla distribuzione delle funzioni e ai flussi, per far sì che possano rimanere pienamente operative le unità ambientali e le apparecchiature necessarie per la gestione delle maxiemergenze. In Italia, per quello che risulta da un’indagine effettuata sulla base di dati del Ministero della Salute, molti Comuni sono stati classificati sismici dopo la costruzione o l’ampliamento degli ospedali, che non sono quindi stati realizzati secondo delle specifiche norme sismiche.
Diversi soggetti istituzionali si sono occupati in passato di questa problematica, e in particolare il Ministero della Salute e il Dipartimento della Protezione Civile, ma anche alcune Regioni e Aziende USL, alcune Università e l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, ora Agenzia Nazionale Protezione Ambiente e Servizi Tecnici.
Per citare solo alcune delle attività condotte da questi soggetti, possiamo ricordare le Linee guida per la pianificazione delle maxiemergenze (Dipartimento della Protezione Civile), il progetto HOPE (finanziato dalla Comunità europea), il rilievo di agibilità post-sisma relativo ai terremoti di Correggio del 1995, di Umbria - Marche del 1997, del Pollino del 1998, di Molise e Puglia del 2002, la collaborazione con la Regione Lazio per il progetto con isolamento sismico alla base del nuovo ospedale di Frosinone (1998), l’elaborazione di schede di rilevamento strutturale ed impiantistico, la raccolta dei dati per lo studio di dettaglio della vulnerabilità sismica e funzionale dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena (1998), la collaborazione del Servizio Sismico Nazionale con la Regione Emilia-Romagna e le AUSL di Cesena e Faenza per la valutazione della funzionalità e dei piani di emergenza sismica.
Il Servizio Sismico Nazionale ha ricercato su questo specifico tema ed ha anche avviato dal 1999 una collaborazione con l’ATC - Applied Technology Council (organizzazione USA specializzata dello sviluppo di criteri di riduzione del rischio sismico) per la preparazione di un documento di base sulle problematiche da affrontare negli ospedali italiani. L’attività si è conclusa nel 2000 con l’emissione del rapporto ATC-51 U.S.–Italy collaborative recommendations for improving the seismic safety of hospitals in Italy, che può essere richiesto direttamente all’ATC - Applied Technology Council, in cui sono indicate 10 azioni da intraprendere a breve termine.
Tra queste è stata successivamente sviluppata quella riguardante lo sviluppo di piani di emergenza sismica e di procedure per la valutazione della sicurezza nell’immediato post-evento, con l’emissione nel 2002 del rapporto “ATC-51-1 Recommended U.S.–Italy collaborative procedures for earthquake emergency response planning for hospitals in Italy”.
All’azione riguardante l’adozione di controventi ed ancoraggi di sistemi non strutturali di nuova istallazione si è invece data attuazione con il rapporto ATC51-2 Guidelines for bracing and anchoring non structural elements in Italian hospitals. Tra gli obiettivi di questo progetto, oltre a quello di fornire indicazioni generali, vi è l’applicazione delle linee guida ad un caso test di ospedale reale, nel quale siano prevedibili a breve lavori che comportino il rimodernamento della parte impiantistica.

Iniziative del Ministero

Il Ministero della Salute, grazie anche al positivo rapporto di collaborazione instaurato da anni con il Dipartimento della Protezione Civile, ha dedicato particolare attenzione al tema della sicurezza sismica degli ospedali e della gestione intraospedaliera dell’emergenza in caso di evento sismico.
Ha quindi promosso l’elaborazione di documenti di indirizzo, lo sviluppo di progetti di assistenza tecnica e di supporto metodologico alle Regioni, il finanziamento di verifiche dei livelli di sicurezza in edifici ospedalieri, l’inserimento di interventi di adeguamento e miglioramento nei programmi regionali di investimento.
Già nel 2000, ancor prima che la più recente produzione normativa suggerisse un approfondimento sul tema della valutazione della sicurezza degli edifici esistenti, il Ministro della Salute istituì un Gruppo di Lavoro incaricato di fornire alle Regioni indirizzi per la progettazione atti a migliorare la sicurezza sismica degli ospedali italiani.
Del Gruppo facevano parte esperti designati in rappresentanza del Ministero della Salute, del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Conferenza Stato-Regioni, dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, dell’Agenzia per l’Ambiente.
I lavori si conclusero alla fine del 2002, con il rilascio delle Raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica degli ospedali in Italia, poco prima della pubblicazione dell’Ordinanza 3274 del 20 marzo 2003, che contiene prescrizioni tecniche per le costruzioni in zona sismica e che ha introdotto la valutazione obbligatoria delle capacità di risposta in caso di sisma, secondo percorsi di verifica definiti, da effettuarsi entro cinque anni dalla data di pubblicazione dell’Ordinanza per gli edifici di carattere strategico, come ad esempio gli ospedali.
L’impianto e le indicazioni fornite dalle Raccomandazioni si sono rivelate altamente compatibili con le disposizioni dell’Ordinanza.
Successivamente il Ministero della Salute si è adoperato per dare seguito a quest’attività di sostegno metodologico, promuovendo, assieme alle Regioni Calabria e Sicilia, due progetti finanziati con fondi comunitari. In entrambe i casi sono state previste attività di analisi su complessi ospedalieri campione, tipologicamente rappresentativi di situazioni molto diffuse nel patrimonio ospedaliero regionale, che costituiscono la base per l’elaborazione di documenti di supporto metodologico, destinati ad essere divulgati anche nelle altre Regioni con azioni informative.
I progetti sono stati finanziati nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno 2000 – 2006, all’interno del Programma Operativo Nazionale di assistenza tecnica e di azioni di sistema (PON ATAS) a sostegno delle Regioni meridionali.
La valutazione della sicurezza degli edifici, e gli interventi che ne conseguono hanno dei costi per i quali, è necessario un sostegno finanziario specifico. A livello nazionale è stato istituito un Fondo per interventi straordinari (legge 24 novembre 2003, n. 326) destinato a cofinanziare i soggetti pubblici impegnati in verifiche tecniche della sicurezza sismica e negli interventi per la riduzione del rischio sismico conseguenti a tali verifiche, o resi necessari dalla sussistenza di condizioni di rischio grave e attuale.
Per l’utilizzazione del Fondo sono state previste due modalità distinte per le amministrazioni statali e quelle regionali. Il Ministero della Salute, poiché con le dotazioni finanziarie del Fondo assegnate alle Regioni non era certamente possibile far fronte a tutte le esigenze del settore sanitario, non si è limitato a considerare i soli edifici ricadenti sotto la sua diretta competenza, ma ha esteso la propria attenzione a tutto il patrimonio ospedaliero pubblico, nel rispetto delle prerogative delle Regioni. Queste sono state interpellate per la ricognizione delle richieste relative al settore ospedaliero e per la segnalazione delle esigenze rimaste insoddisfatte, allo scopo di far fronte, per quanto possibile, a tali esigenze senza sovrapposizioni o contraddizioni con le ricognizioni e le scelte effettuate dalle Regioni.
Alla richiesta del Ministero hanno risposto solo 8 Regioni.
Alle segnalazioni provenienti dalle Regioni il Ministero ha applicato criteri di selezione, limitando la propria attenzione alle strutture ospedaliere più esposte e coinvolte nella rete dell’emergenza-urgenza. Si è cosi giunti ad una richiesta di finanziamenti per verifiche su ospedali pari a circa 3 milioni e mezzo di Euro, integralmente accolta nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2005. Per riassumere si può quindi dire che il Ministero della Salute, posto in posizione mediana tra le esigenze dei servizi sanitari regionali e le funzioni di indirizzo e di regolazione delle amministrazioni centrali, tra le opportunità per lo sviluppo offerte dalle politiche comunitarie e la necessità di risorse dedicate per specifici obiettivi straordinari di livello nazionale, ha interpretato questa collocazione assumendo iniziative che facessero incontrare la “domanda” e l’”offerta” di conoscenze e di risorse finanziarie.
Queste iniziative hanno avuto per obiettivi dei benefici tangibili, (manuali operativi, erogazioni finanziarie...), fruibili dalle aziende che operano sul territorio. Sono stati individuati dei percorsi evolutivi, lungo i quali si potessero realizzare dei passaggi significativi, dalla teoria all’applicazione, dalla valutazione e all’intervento, e di fronte alla inevitabile limitatezza delle risorse sono stati selezionati casi rappresentativi delle realtà ospedaliere più importanti e diffuse, che potessero offrire maggiori opportunità di mettere a frutto le esperienze positive.
La scelta dei percorsi e la selezione dei beneficiari sono state concertate con le Regioni, mirando sempre a trarre risultati di validità generale da proporre a livello nazionale.

Raccomandazioni

Il Ministero della Salute, con D.M. del 22 dicembre 2000, ha costituito un Gruppo di lavoro incaricato di elaborare una serie di raccomandazioni per favorire il miglioramento della risposta in emergenza anche attraverso un’adeguata prevenzione sismica. Il frutto del lavoro degli esperti designati dalla Conferenza Stato-Regioni, dal Ministero delle Infrastrutture, dal Servizio Sismico Nazionale, dall’Agenzia Nazionale Protezione dell’Ambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, è racchiuso nelle Raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica e della funzionalità degli ospedali, rilasciate nel novembre 2002.
Tali linee guida, che non hanno pretesa di obbligatorietà e di esaustività, sono realizzate a sostegno delle Regioni nella programmazione degli interventi sul patrimonio edilizio ad uso sanitario e socio-sanitario, fornendo allo stesso tempo indicazioni per graduare gli interventi in relazione al ruolo che l’ospedale svolge nel territorio e alle previsioni di sviluppo o trasformazione degli edifici. Per aiutare il programmatore e il tecnico nella varie fasi, sono stati elaborati anche un Commentario e delle Appendici, che approfondiscono in maniera settoriale i diversi aspetti della problematica.
L'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003, pubblicata sul Supplemento Ordinario alla G.U. n.105 dell’8 maggio 2003, ha fornito nuovi per l’individuazione delle zone sismiche nonché alcune norme tecniche di particolare rilievo per le opere soggette a evento sismico.
La versione qui pubblicata delle Raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica e della funzionalità degli ospedali (pdf, 946 KB), (documeno scaricabile dal sito del Ministero della Salute, vedi nota alla fine del testo) il cui impianto è sostanzialmente immutato rispetto a quello rilasciato nel novembre 2002, prima dell’emanazione dell’Ordinanza, presenta alcuni aggiornamenti che rendono il testo pienamente coerente con quanto contenuto nell’Ordinanza stessa. La validità dell’Ordinanza è stata riconfermata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 settembre 2005.
Presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei Principi Etici di Sistema si potranno reperire ulteriori informazioni sull'argomento contattando direttamente l'ingegnere Pietro Calamea (tel. 06/59942669).

Studi e strategie di intervento

L’intento di valorizzare le esperienze metodologiche sviluppate, su iniziativa del Ministero della Salute, con le Raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica e della funzionalità degli ospedali richiedeva il confronto con le realtà e le esigenze delle Regioni, alle quali spettano scelte strategiche nella programmazione delle reti di assistenza ospedaliera e nella pianificazione delle misure di protezione civile. Il Ministero della Salute, nell’ambito di un Progetto Operativo Nazionale finanziato con i Fondi Strutturali europei, fornisce supporto alle Regioni del Meridione anche affidando, con bandi comunitari, attività di assistenza tecnica che le agevolino nell’utilizzo delle risorse comunitarie destinate all’obiettivo 1 (riduzione dello scarto tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni europee).
La possibilità di offrire un sostegno tecnico-scientifico alla programmazione della risposta ospedaliera in caso di evento sismico si è incontrata con l’attenzione che la Regione Calabria ha riservato al tema della Protezione Civile nel proprio Progetto Operativo Regionale, nel quale sono state definite le modalità di impiego delle risorse comunitarie per lo sviluppo e la coesione ad essa assegnate.
Da questa convergenza è nato un progetto finalizzato al miglioramento della sicurezza sismica negli ospedali e il mantenimento delle funzioni ospedaliere strategiche in situazioni di emergenza.
I metodi di programmazione e i modelli di rilevazione forniti dalle Raccomandazioni sono stati applicati a due complessi ospedalieri e a due ambiti territoriali specifici ma rappresentativi di situazioni diffuse, allo scopo di elaborare programmi di intervento strutturale-tecnologico e piani di gestione delle emergenze, per trarne indicazioni procedurali che consentano la trasferibilità delle esperienze. In una prima fase del progetto i metodi di programmazione e i modelli di rilevazione sono stati applicati a due casi, quello di Reggio Calabria e quello di Lamezia Terme, scelti per la rilevanza del loro ruolo nella rete ospedaliera calabrese e perché presentavano caratteristiche rinvenibili anche in altre realtà.
In una seconda fase, sulla base delle ricognizioni effettuate, sono state ipotizzate misure per fronteggiare i rischi di natura sismica, sia sotto forma di programmi di intervento strutturale e tecnologico sia in termini di piani di gestione delle maxiemergenze. L’elaborazione si è mossa in parallelo sui due terreni della gestione edilizia e dell’organizzazione sanitaria, senza però perdere mai di vista, così come in tutto il percorso, le strette e continue relazioni tra i due aspetti. L’obiettivo della terza fase è stato quello di ricondurre le esperienze sviluppate nelle due fasi precedenti a indicazioni procedurali di carattere generale, per consentire la trasferibilità delle esperienze e per estendere e specializzare il supporto metodologico messo a disposizione delle Regioni e delle Aziende.
A ciò è orientato il Rapporto finale, che, volendo rispecchiare il duplice obiettivo di ampliare e approfondire i contenuti della produzione istituzionale presa a riferimento, si compone di una parte generale, nella quale si passa dagli aspetti generali della problematica ai due casi analizzati e da questi a indicazioni valide per situazioni analoghe, e di sette approfondimenti tematici.
Il Rapporto finale Miglioramento della funzionalità del sistema ospedale in caso di emergenza sismica - Indicazioni metodologiche è composto di due volumi:
  • Rapporto finale - Volume I (pdf, 3,5 MB)
  • Rapporto finale - Volume II (pdf, 8,5 MB)
(Entrambi i documenti sono scaricabili dal sito del Ministero della Salute, vedi nota alla fine del testo)
Un secondo progetto di assistenza tecnica è stato sviluppato in collaborazione con la Regione Siciliana, al fine di fornire indicazioni metodologiche appropriate per gli edifici ospedalieri in merito al primo dei passi che devono essere intrapresi per il miglioramento della sicurezza sismica negli ospedali, ossia la verifica dei livelli di sicurezza sismica, adempimento che, a seguito dell’O.P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003, è obbligatorio per gli edifici che hanno interesse strategico in caso di evento sismico, tra i quali sono appunto inclusi i presidi ospedalieri.
Il progetto, a partire dall’effettuazione, delle verifiche tecniche dei livelli di sicurezza sismica su alcuni edifici degli ospedali "Civico" di Palermo e "Trigona" di Noto, ha prodotto:
Documento di supporto alle autorità regionali per la redazione di linee guida (pdf, 2 MB)
  • Appendice A. Parte 1 (pdf, 2 MB)
  • Appendice A. Parte 2 (pdf, 4 MB)
  • Appendice B (pdf, 688 KB)
(Documenti tecnici scaricabili dal sito del Ministero della Salute, vedi nota alla fine del testo)
Il documento è dedicato ai criteri e alle attività per l’effettuazione delle verifiche tecniche dei livelli di sicurezza sismica sulle strutture ospedaliere, e contiene valutazioni sulla scelta tecnico-economica delle tipologie di intervento possibili per la riduzione del rischio sismico.
Le verifiche tecniche, effettuate in ottemperanza alla normativa nazionale e regionale, si sono basate sull’analisi delle informazioni strutturali fornite dalla documentazione disponibile e da campagne di indagine finalizzate alla valutazione delle caratteristiche dei materiali e dell’area di sedime. Sono stati effettuati rilievi di dettaglio per la ricostruzione della geometria strutturale e dei dettagli costruttivi, su edifici in muratura e in calcestruzzo armato, e sono state effettuate le verifiche di livello 1 e 2, definendo i livelli dell’accelerazione di picco al suolo per i diversi stati limite e valutando il comportamento dei diversi elementi strutturali e degli edifici nel loro complesso. Sono state inoltre individuate le possibili modalità di intervento, definendone le intensità in relazione agli obiettivi di sicurezza.
Entrambi i progetti sono nettamente orientati a sviluppare analisi strutturali ed edilizie chiaramente riferite alle peculiarità degli edifici ospedalieri: in entrambi i casi è stata attentamente considerata l’esigenza di analizzare non solo il sistema strutturale portante ma anche il sistema distributivo e le aree funzionali, i percorsi che rendono fruibili gli ospedali, gli elementi costruttivi non strutturali, i sistemi impiantistici e le soluzioni edilizie ed impiantistiche connesse alla presenza di apparecchiature.





Per scaricare i documenti tecnici in formato PDF collegarsi al sito del Ministero della salute, tramite il seguente link:
www.salute.gov.it
All’interno del sito, nella sezione Investimenti in Sanità, è presente un approfondimento dedicato alla Sicurezza sismica negli Ospedali, dove è possibile scaricare i relativi documenti tecnici.

Torna alla Home Page